lunedì 24 novembre 2008

Condove: sono moderato, non fesso

Gentile direttore le chiedo un po’ di spazio sulla rubrica “Opinioni” non per polemizzare o per controreplicare alle affermazioni del sig. Sindaco di Condove, ma per fornire, a chi ha letto l’articolo “Sui rifiuti minoranza di nuovo all’attacco” apparso sul suo giornale martedì 28 ottobre, qualche elemento di chiarezza, poiché nell’intervento di replica del sig. Sindaco ci sono molte stonature. Il sig. Sindaco di Condove professoressa Barbara Debernardi ironizza sul termine moderato riferendosi al mio recente ingresso ne i “Moderati Riformisti”. Devo affermare che mi è sorto il dubbio, visto l’ironizzo del sig. Sindaco, che gli amici de i “Moderati Riformisti”, i quali mi avevano assicurato che l’aggettivo moderato non era sinonimo di fesso, mi avessero buggerato. Ho pensato allora di sincerarmi, sul reale significato del termine, consultando alcuni dizionari della lingua italiana. Non ho trovato elementi di corrispondenza fra il termine moderato e fesso; forse altri hanno equivocato. Continuerò quindi a porre tutti gli interrogativi che riterrò più opportuni, anche se impertinenti. Altro elemento sul quale desidererei che ci fosse molta chiarezza, è che, il sig. Sindaco professoressa Barbara Debernardi, non dovrebbe fornire risposte solo al solito scocciatore consigliere Matarazzo, ma alla gente di Condove che il consigliere Matarazzo incontra per le vie del paese e che sono ancora in attesa di sapere perché stanno pagando 200.000 (duecentomila) euro ed oltre di cassonetti della spazzatura che dovevano essere concessi loro in COMODATO D’USO GRATUITO. Così come attendono ancora risposte a tutte le altre domande da me poste al sig. Sindaco professoressa Barbara Debernardi e a tutta la giunta nel consiglio comunale del 10 luglio u.s. e poi reiterate per scritto agli uffici competenti il 30 dello stesso mese, ancor prima di aver operato l’oltraggioso scavalco (rivolgendomi anche al CADOS) del 08 di ottobre. Il sig. Sindaco, a mio avviso, non dovrebbe scaricare sugli uffici eventuali responsabilità sostenendo che gli stessi esercitano tutti i controlli del caso, giacche se responsabilità ci sono, queste vanno imputate alla cattiva gestione di tutta la partita rifiuti da parte dei politici e non addossate ad altri. Ringrazio quanti si sono cimentati nella lettura riconfermando che continuerò ad occuparmi scrupolosamente dei rifiuti e dei folli costi che la mondezza genera.


Consigliere comunale di minoranza

Tullio Matarazzo

giovedì 13 novembre 2008

Giù le mani dalla scuola materna Angelo Perodo.

Il pinocchietto.
Un vecchio detto rammenta, a chi abitualmente racconta le menzogne, che ognuno può raccontarle purché ci si ricordi sempre ciò che si è detto. Nel consiglio comunale del 29 settembre 2008 l'assessore al bilancio comunicava al consiglio di un’operazione immobiliare che la giunta intendeva realizzare; acquistare alcuni locali di proprietà della scuola materna Perodo, adiacenti agli uffici del comune al primo piano del palazzo comunale, ora già dati in affitto all’amministrazione stessa. Fin qui nulla di strano. Sennonché, l'assessore comunicava che la giunta aveva dato corso a questa operazione, poiché gli amministratori protempore della Perodo, avevano manifestato l'intenzione di alienare i locali su richiamati. La cosa è apparsa subito dubbia, poiché già lo scorso anno fu proprio l’assessore a lanciare l'idea di acquisirli; per questo ho chiesto che tale dichiarazione fosse riportata a verbale. Gli amministratori della Perodo già all’oscuro dell’idea che l’assessore prospettò al consiglio lo scorso anno, quest’anno sono stati presentati addirittura quali proponenti l’operazione; cosa non corrispondente al vero. E’ giusto e corretto che si sappia che in occasione del rinnovo della convenzione fra l’amministrazione comunale e la materna Perodo, la giunta ha nuovamente stupito tutti con il congruo incremento concesso alla materna Perodo: “ben 500,00 (cinquecento) euro”; contributo che raggiunge così la considerevole somma di 1.500 (millecinquecento) euro l’anno. Una cifra mortificante per una scuola che vede iscritti più di quaranta piccoli frequentatori, i quali, non troverebbero posto presso la materna pubblica Rodari. Siamo di fronte ad un’amministrazione che pubblicamente, per mostrare il volto buono, esprime la propria riconoscenza per la funzione insostituibile a cui la materna Perodo assolve, ma poi nei fatti smentisce se stessa assegnandogli un contributo ridicolo. A mio modo di vedere, questa materna che trae il suo sostentamento dai soli contribuiti della regione, dalle rette delle famiglie e di qualche contributo volontario di privati cittadini, che deve sopportare i costi del personale e di tutto ciò che occorre per un buon funzionamento ed è costretta ad aggiustarsi con queste modeste risorse, non riceve un trattamento propriamente simile a quello dell’altra materna. Ben diverso dicevo è il trattamento riservato alla materna pubblica che non deve sostenere in proprio tutti i costi di gestione che sopporta la Perodo. La materna pubblica, riceve dal comune per le spese correnti quasi 15.000 (quindici mila) euro l'anno; inoltre l’amministrazione si fa carico anche della gestione e della manutenzione dell’edificio. E’ bene ricordare che nel 1977, per la costruzione della Rodari, la popolazione di Condove sostenne un costo iniziale di 200 milioni di vecchie lire, a cui si sono aggiunti altri 98 milioni e 555 mila lire nel 1988, ed ancora altri 350 milioni di lire nel 1995 e queste sono solo le cifre più significative, poiché sono stati fatti moltissimi interventi minori nel corso degli anni per molte decine di migliaia di euro. Ora occorrono altri 900.000 mila euro circa per effettuare interventi strutturali sull’intero immobile, viste le condizioni in cui si trova. Alla luce delle considerazioni sopra esposte mi pongo le seguenti domande: che differenze ci sono fra i bimbi della Rodari e quelli della Perodo? Forse gli uni o gli altri hanno maggiori diritti e devono ricevere un trattamento di favore? La mia risposta è no non ci sono differenze e gli uni o gli altri non devono godere di privilegi. Ancor meno se questi si cerca di renderli possibile sfruttando posizioni ideologiche non coincidenti, che nulla ha a che fare con l’educazione dei bambini; e sono certo che la maggior parte dei cittadini di Condove la pensa allo stesso modo. A questo punto però mi sorge il dubbio che tanta reticenza a sostenere adeguatamente la scuola materna Perodo nasconda l’indegno intento di vederla in difficoltà economiche per poi poter fare shopping a prezzi di saldo. Ricordate quel tizio che affermava che pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai?
Consigliere comunale
Tullio Matarazzo