Presidente Napolitano, noi cittadini vorremmo eleggere il governo
Ora basta, non se ne può più di sentire
ogni giorno enunciare che la crisi volge al termine, che si intravede una luce
in fondo al tunnel, ma quando? Di sentire che la classe dirigente di questo Paese
si rivolge ai nostri figli definendoli bamboccioni, sfigati, choosy (esigenti,
difficili) incapaci di trovarsi un lavoro e rendersi indipendenti dalla
famiglia, di sentir dire che cambiare lavoro è bello: ma quale lavoro? I nostri figli non hanno genitori importanti in
grado di assicurare loro una fulminea carriera, una cattedra o altro incarico
lautamente retribuito, i nostri figli non hanno il Papi con la “fabbrichetta”. Di
sentire che gli stipendi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e provinciali, dei funzionari statali, dei
dirigenti di pubbliche amministrazioni non si possono tagliare. Di venire a
conoscenza che ognuno di costoro siede in più consigli di amministrazione senza
che si adombri, per loro, il conflitto di interessi. Molti, troppi, intascano ogni
mese quanto un lavoratore in un anno, altri quasi quanto un lavoratore in dieci
anni, altri ancora, ogni giorno, quanto un pensionato al minimo percepisce in
un mese. Ed è palese che gli organismi
preposti a valutare la legittimità della proposta di riduzione degli emolumenti
di politici, magistrati, dirigenti e funzionari, avendo loro stessi gli stipendi
legati a quelli dei personaggi sopra citati, non si esprimeranno mai con
valutazioni tali da autorizzarne la diminuzione; sarebbe come se il tacchino
proponesse di anticipare il Natale. Ora basta, non se ne può più di vedere che
in ogni partito o movimento i falchi si fanno colombe e viceversa, ognuno si
posiziona nell’area politica in cui spera di trovare, alle prossime elezioni, riconferma
o accoglienza nelle liste che verranno presentate dai vari partiti. Basta sentire
i vari protagonisti politici ingiuriare e denigrare chi non la pensa come loro,
magari aizzando le folle nelle piazze in cui si presenta, leggere sui
quotidiani schierati odiosi titoli contro l’avversario politico. Ora basta,
ricordiamocene sul serio, alle prossime elezioni quando saremo chiamati a
votare, di tutti questi personaggi che hanno portato l’Italia nel baratro e adesso
si ripropongono come uomini del rinnovamento. Ora basta non ne possiamo più di
dover andare dietro agli umori di quei monarchi, condottieri di movimenti e
partiti che da decenni regnano e calcano indisturbati la scena politica razziando
tutto ciò che gli è stato possibile. Questi professoroni, questi super esperti
buoni per tutte le stagioni che troviamo ovunque in politica lasciamoli a casa e
voltiamo pagina.. E mi rivolgo a quel cinquanta per cento circa di persone che schifate
da questa classe politica non si reca più alle urne. Non restiamo inerti, alziamoci
in piedi con uno scatto di orgoglio e dedichiamoci noi stessi alla politica,
incontriamoci formiamo una rete di cittadini per sostenere la buona politica, non
dell’antipolitica, poiché sono certo che in Italia c’è tanta brava gente (a prescindere
dall’età anagrafica) che vorrebbe fare qualcosa per il proprio Paese,
ricordandoci che siamo noi stessi i responsabili del nostro futuro e del nostro
destino.