Presidente Napolitano, noi cittadini vorremmo eleggere il governo
Egregio sig. Presidente della
Repubblica, mi rivolgo a Lei, in quanto primo cittadino d’Italia e supremo
garante delle istituzioni, per manifestare il mio più profondo sconcerto per le
ultime vicende Europee e Italiane che ci hanno visti, nostro malgrado,
protagonisti. Da troppo tempo ormai l’Italia e gli Italiani vengono oltremisura
umiliati, scherniti e beffati. Signor presidente Lei ci ha sempre legittimamente
spronati e sollecitati ad essere più convintamene europeisti: senza se e senza
ma. Tuttavia questa Sua ferma persuasione, visti gli avvenimenti di questi
ultimi giorni per quanto concerne l’assegnazione dei fondi europei per le zone
terremotate, hanno mostrato ancora una volta, se mai fosse stato necessario, che
alcuni paesi sono molto meno europeisti e assai poco solidali verso chi in
determinate gravi situazioni si trova in condizioni di patimento. Signor
Presidente, con tutta la Sua
autorevolezza mi sarebbe piaciuto sentire la Sua voce, sulla vicenda, nei confronti di quei
paesi che con tanta insensibilità hanno inscenato quella pantomima. Signor presidente,
non mi pare che questo blasonato governo di professori sia riuscito a dare
all’Italia molto più prestigio e autorevolezza di quanta ne avesse nel passato.
Quei pochi denari non accettiamoli, mostriamo loro che non abbiamo bisogno di
elemosine. Troppo spesso si ha l’impressione che ci sia la volontà di creare
una Europa a due velocità, che si voglia realizzare un direttorio di paesi forti
con più poteri di altri, che possano dettare l’agenda politica Europea;
naturalmente a loro esclusivo vantaggio. Ora basta, non se ne può più di dover sottostare ai veti e
agli umori di questi paesi. A volte si ha l’impressione che questi abbiano
dichiarato “la terza guerra mondiale” con criteri finanziari evoluti, anziché
con armi convenzionali; sistemi molto più devastanti. Oltre al resto signor
Presidente, molto sommessamente mi permetto di richiamare alla memoria quanto
recita l’articolo uno comma secondo della nostra Costituzione: “la sovranità
appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione”, questo solo per affermare che la stragrande maggioranza degli Italiani
non gradirebbe la riproposizione di un governo di nominati. Qualora con le elezioni
del prossimo anno non si giungesse ad una maggioranza parlamentare ben definita,
Signor Presidente, non nomini un altro governo di professori, dia un'altra
volta la voce ai Cittadini e li chiami nuovamente alle urne. Ora Basta con
questi super tecnici, noi cittadini vogliamo esercitare la sovranità prevista
in costituzione.
Tullio Matarazzo
Condove
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