giovedì 13 novembre 2008

Giù le mani dalla scuola materna Angelo Perodo.

Il pinocchietto.
Un vecchio detto rammenta, a chi abitualmente racconta le menzogne, che ognuno può raccontarle purché ci si ricordi sempre ciò che si è detto. Nel consiglio comunale del 29 settembre 2008 l'assessore al bilancio comunicava al consiglio di un’operazione immobiliare che la giunta intendeva realizzare; acquistare alcuni locali di proprietà della scuola materna Perodo, adiacenti agli uffici del comune al primo piano del palazzo comunale, ora già dati in affitto all’amministrazione stessa. Fin qui nulla di strano. Sennonché, l'assessore comunicava che la giunta aveva dato corso a questa operazione, poiché gli amministratori protempore della Perodo, avevano manifestato l'intenzione di alienare i locali su richiamati. La cosa è apparsa subito dubbia, poiché già lo scorso anno fu proprio l’assessore a lanciare l'idea di acquisirli; per questo ho chiesto che tale dichiarazione fosse riportata a verbale. Gli amministratori della Perodo già all’oscuro dell’idea che l’assessore prospettò al consiglio lo scorso anno, quest’anno sono stati presentati addirittura quali proponenti l’operazione; cosa non corrispondente al vero. E’ giusto e corretto che si sappia che in occasione del rinnovo della convenzione fra l’amministrazione comunale e la materna Perodo, la giunta ha nuovamente stupito tutti con il congruo incremento concesso alla materna Perodo: “ben 500,00 (cinquecento) euro”; contributo che raggiunge così la considerevole somma di 1.500 (millecinquecento) euro l’anno. Una cifra mortificante per una scuola che vede iscritti più di quaranta piccoli frequentatori, i quali, non troverebbero posto presso la materna pubblica Rodari. Siamo di fronte ad un’amministrazione che pubblicamente, per mostrare il volto buono, esprime la propria riconoscenza per la funzione insostituibile a cui la materna Perodo assolve, ma poi nei fatti smentisce se stessa assegnandogli un contributo ridicolo. A mio modo di vedere, questa materna che trae il suo sostentamento dai soli contribuiti della regione, dalle rette delle famiglie e di qualche contributo volontario di privati cittadini, che deve sopportare i costi del personale e di tutto ciò che occorre per un buon funzionamento ed è costretta ad aggiustarsi con queste modeste risorse, non riceve un trattamento propriamente simile a quello dell’altra materna. Ben diverso dicevo è il trattamento riservato alla materna pubblica che non deve sostenere in proprio tutti i costi di gestione che sopporta la Perodo. La materna pubblica, riceve dal comune per le spese correnti quasi 15.000 (quindici mila) euro l'anno; inoltre l’amministrazione si fa carico anche della gestione e della manutenzione dell’edificio. E’ bene ricordare che nel 1977, per la costruzione della Rodari, la popolazione di Condove sostenne un costo iniziale di 200 milioni di vecchie lire, a cui si sono aggiunti altri 98 milioni e 555 mila lire nel 1988, ed ancora altri 350 milioni di lire nel 1995 e queste sono solo le cifre più significative, poiché sono stati fatti moltissimi interventi minori nel corso degli anni per molte decine di migliaia di euro. Ora occorrono altri 900.000 mila euro circa per effettuare interventi strutturali sull’intero immobile, viste le condizioni in cui si trova. Alla luce delle considerazioni sopra esposte mi pongo le seguenti domande: che differenze ci sono fra i bimbi della Rodari e quelli della Perodo? Forse gli uni o gli altri hanno maggiori diritti e devono ricevere un trattamento di favore? La mia risposta è no non ci sono differenze e gli uni o gli altri non devono godere di privilegi. Ancor meno se questi si cerca di renderli possibile sfruttando posizioni ideologiche non coincidenti, che nulla ha a che fare con l’educazione dei bambini; e sono certo che la maggior parte dei cittadini di Condove la pensa allo stesso modo. A questo punto però mi sorge il dubbio che tanta reticenza a sostenere adeguatamente la scuola materna Perodo nasconda l’indegno intento di vederla in difficoltà economiche per poi poter fare shopping a prezzi di saldo. Ricordate quel tizio che affermava che pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai?
Consigliere comunale
Tullio Matarazzo

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